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Via della povertà (vers. alternativa 1)

Il Salone di bellezza in fondo al vicolo
è affollatissimo di marinai
prova a chiedere a uno che ore sono
e ti risponderà “Non l’ho saputo mai”.
Le cartoline dell’impiccagione
sono in vendita a cento lire l’una
il commissario cieco dietro la stazione
per un indizio ti legge la sfortuna
e le forze dell’ordine irrequiete
cercano qualcosa che non va
mentre io e la mia signora
ci affacciamo stasera
su via della Povertà

Il Signor Giorgio [1] sembra così facile
ogni volta che sorride ti cattura
ricorda proprio Bette Davis
con le mani appoggiate alla cintura.
Arriva Fra’ John trafelato e le grida
“Il mio amore sei tu”
ma qualcuno gli dice di andar via
tanto ormai non serve più
e l’unico suono che rimane
quando l’ambulanza se ne va
è il Signor Giorgio che spazza via il sangue
da via della Povertà

Mentre l’alba sta uccidendo la luna
e le stelle si son quasi nascoste
la signora che legge la fortuna
se n’è andata in compagnia dell’oste.
Ad eccezione di Abele e di Caino
tutti quanti sono andati a far l’amore
aspettando che venga la pioggia
ad annacquare la gioia ed il dolore
e il Buon Samaritano
sta affilando la sua pietà
se ne andrà al Carnevale stasera
in via della Povertà

Francisco Franco travestito da ubriacone
ha nascosto i suoi delitti in un baule
è passato di qui un’ora fa
diretto verso l’ultima Thule,
sembrava così timido e impaurito
quando ha chiesto di fermarsi un po’ qui
ma poi ha cominciato a fumare
e a balbettare l’ A B C
e a vederlo tu non lo diresti mai
ma era famoso fino all’altro ieri fa
per usare così bene la garrota
in via della Povertà

C’era una volta il 15 giugno [2] ma
c’è qualcuno che continua ad aver sete
Paolo VI ha gettato la tiara,
si è camuffato in abiti da prete,
sta ingozzando a viva forza Berlinguer [3]
per punirlo della sua frugalità
lo ucciderà parlandogli d’amore
dopo averlo avvelenato di pietà
e mentre Paolo grida
quattro suore
si sono spogliate già
Berlinguer sta per essere violentato
in via della Povertà

E bravo Leone [4] mattachione
il Paese sta affondando nella merda
nelle scialuppe i posti letto sono tutti occupati
gli anarchici tutti annegati,
e Agnelli e Indro Montagnelli [5]
fanno a pugni nella torre di comando
i suonatori di calipso ridono di loro
mentre il cielo si sta allontanando
e affacciati alle loro murate nel mare
gli altri han pescato voti qua e là
e nessuno deve più preoccuparsi
di via della Povertà

A mezzanotte in punto i poliziotti
fanno il loro solito lavoro
metton le manette intorno ai polsi
a quelli che ne sanno più di loro,
i prigionieri vengon trascinati
su un calvario improvvisato lì vicino
e il caporale Adolfo li ha avvisati
che passeranno tutti dal camino
e il vento ride forte
e nessuno da solo riuscirà
a ingannare il suo destino
in via della Povertà

Il tuo articolo letto proprio oggi
parli di stampa nella libertà
e ancora oggi ripeti il falso
potendo dire la verità,
questa gente di cui mi vai parlando
magari è gente come tutti noi
ma tutti quelli che considero mostri
vuoi far passare da eroi
e non spedirmi ancora i tuoi articoli
nessuno te li leggerà
se non provi a raccogliere notizie
in via della Povertà.

[1] Giorgio Almirante, leader del Movimento Sociale Italiano, ex repubblichino e vicedirettore del giornale “La difesa della razza”
[2] Riferimento alle elezioni amministrative del 15 giugno del 1975 dove il PCI ottenne un rilevante successo elettorale
[3] Enrico Berlinguer, segretario del PCI, accostato al Papa in relazione al referendum sul divorzio
[4] Il Presidente della Repubblica, Giovanni Leone, eletto con i voti decisivi della destra
[5] Indro Montanelli, nel periodo in cui fondò “Il giornale”