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Sull’illusione

Autore: Stefano Recrosio

Esami di stato – Anno scolastico 2009/2010.
L.S.S. Vittorio Veneto. Classe V L


La tesina che mi accingo a scrivere tratta il tema dell’illusione e lambisce diversi ambiti e praticamente tutte le arti. Tale tema è infatti riscontrabile, a partire dal romanticismo fino al giorno d’oggi, nella filosofia, nella poesia e nella prosa appartenenti alla letteratura italiana e inglese, nell’arte pittorica e in tempi più recenti anche in musica, specie quella composta dai cantautori italiani. Questo viaggio attraverso il mondo dell’illusione e della speranza muove i suoi primi passi in direzione del filosofo Arthur Schopenhauer, per poi proseguire con uno dei più grandi scrittori e poeti di tutti i tempi, il recanatese Giacomo Leopardi. Successivamente si approda alla letteratura inglese con la celebre figura di Oscar Wilde. Per quanto concerne il Novecento vero e proprio si tratterà dell’illustre pittore belga René Magritte e infine per la musica cantautorale si è scelto il genovese Fabrizio de André: la scelta di quest’ultimo autore è dettata dal grandissimo interesse nutrito dal sottoscritto verso questo poeta-musico sin dalla tenera età. I ricordi legati a De André sono numerosissimi e un grazie sentito va ai miei genitori, merito loro infatti se ora ho una buona cultura su questo artista dal momento che fin da piccolo in casa aleggiavano le note delle sue meravigliose canzoni. Il motivo per il quale ho scelto questo percorso risiede nella convinzione che l’esistenza umana sia tutta pervasa di illusione e anzi l’uomo vive di esse e ne crea sempre di nuove per sfuggire a quella che è la reale realtà; inoltre, a mio avviso, le illusioni sono ovunque nel mondo, basta solo affinare lo sguardo e l’intelletto per trovare, infatti: – Chi non ha mai creduto di essere stato illuso magari perché si aspettava una determinata cosa che poi non si è mai realizzata? – Chi invece non ha mai pensato di illudersi, ingannando se stesso e ben sapendo che invece purtroppo la realtà era diversa? – Chi non ha mai visto un illusionista al lavoro, mentre cerca di strabiliare il pubblico con i suoi giochi di magia? – Chi altro non si è mai stupito vedendo una serie di illusioni ottiche, come ad esempio i miraggi, che fanno percepire una realtà diversa da quella che si crede possibile? Molti poeti e filosofi hanno capito già da tempo questi concetti e hanno scritto:

“Tutto è illusione: e questa, di vanità in vanità ci guida al perpetuo nulla dell’epitaffio”. (Ugo Foscolo, “Lezioni d’eloquenza”)
“Così ordinò la natura, che tutto sia vano e che tutto sembri reale”. (Ugo Foscolo, “Lezioni d’eloquenza”)
“Senza le illusioni non ci sarà quasi mai grandezza di pensieri né forza e impeto e ardore d’animo, né per lo più sono pazzie”. (Giacomo Leopardi, “Zibaldone di pensieri”)
“Pare un assurdo, eppure è nettamente vero, che tutto il reale essendo un nulla, non v’è altro di reale né altro di sostanza al mondo che le illusioni”. (Giacomo Leopardi, “Zibaldone di pensieri”)


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